2007-12-13 “ARTE SEGNO SCRITTURA”

imageopere di: Fernando Andolcetti – Sergio Borrini – Anna Boschi – Carlo Cané – Emma Caprini – Cosimo Cimino – Mario Commone – Delio Gennai – Elisabetta Gut – Alessio Larocchi – Nadia Nava – Lamberto Pignotti – Massimo Salvoni- Renato Spagnoli. Inaugurazione e presentazione del catalogo con note critiche di Ilario Luperini, giovedì 13 dicembre ore 17,30 Archivio di Stato di Pisa – Lungarno Mediceo,17 dal 13 dicembre 2007 al 31 gennaio 2008 orario: lunedì, venerdì, sabato: 9-13 martedì, mercoledì, giovedì: 9-17 Uno degli aspetti più interessanti della nostra epoca, così detta “globalizzata”, è la possibilità che i “saperi” e i “saper fare”, anche provenienti da ambiti molto diversi, si possano incontrare. Questo sguardo traversale sul mondo, se viene usato con consapevolezza può mettere in moto curiosità e interessi che valicano gli stretti e angusti confini delle conoscenze specialistiche e generare prodotti e conoscenze in campi fra loro apparentemente distanti. L’idea della mostra “Arte, segno, scrittura” nasce da questo intento e, quindi, nella fattispecie, si pone come obiettivo quello di stimolare significati contemporanei a partire da documenti che appartengono a diverse epoche storiche. invito ArteSegnoScrittura Può esistere un’idea di documento “bello” e generatore di “bellezza” che, al tempo stesso, non si identifichi con un’idea di documento museale o addirittura si risolva nel suo valore antiquario? Noi pensiamo di sì, volendo fare riferimento a un senso estetico e , al tempo stesso, etico che dal documento può essere risvegliato, attraverso una visione e un approccio che ne rintracci significati “altri”, in cui la lettura diplomatista e paleografica del documento, non sia l’unica possibile. Abbiamo intrapreso questa strada, sottoponendo i documenti conservati, presso l’Archivio di Stato di Pisa, allo sguardo degli artisti che, con le opere prodotte per questa mostra , ne hanno risvegliato nuove valenze semantiche. Crediamo che questo approccio possa generare curiosità e interesse verso il documento storico presso pubblici diversi, giovani e non giovani, legati al campo dell’arte e non, ma che , attraverso una chiave di lettura originale del documento, possano a questo appassionarsi. Dal documento, dalle scritture, dalle foto, dai disegni , ci siamo posti nella direzione di risvegliare e valorizzare significati estetici, adesso ci aspettiamo all’inverso che da significati artistici possano generarsi curiosità verso i fatti storici, in una proficua dialettica fra arte e storia, che renda il cittadino dei giorni nostri ricettivo alla bellezza e al contempo al valore della memoria. Flavia Castiglia



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