FINISSAGE TIEMPO MUERTO Stop 1. Produzione, Inscrizione e Desiderio un progetto di JUAN PABLO MACÍAS in collaborazione con Les Anarchistes a cura di Emily Barsi

FINISSAGE

TIEMPO MUERTO
Stop 1. Produzione, Inscrizione e Desiderio
un progetto di JUAN PABLO MACÍAS
in collaborazione con Les Anarchistes
a cura di Emily Barsi

Sabato 31 marzo si conclude la mostra Tiempo Muerto. Stop 1. Produzione, incisione e desiderio, prima tappa del progetto dell’artista messicano Juan Pablo Macías, in collaborazione con il gruppo musicale Les Anarchistes di Carrara, a cura di Emily Barsi.

Per festeggiare la conclusione di questo primo traguardo Max Guerrero e Nicola Toscano de Les Anarchistes si esibiranno in una performance di brani musicali inediti.

Siete tutti invitati a festeggiare con noi!

SABATO 31 MARZO ORE 18

STUDIO GENNAI, VIA SAN BERNARDO 6, PISA

Il TEMPO MORTO È INTESO COME UN ARRESTO DI DESIDERIO, UNA PERDITA, MA ANCHE UNA RISERVA DI ENERGIA, POICHÉ IL SIGNIFICATO BASICO DI PERDITA È CREATIVAMENTE SOPPIANTATO NELLA VITA QUOTIDIANA. IL TEMPO MORTO È COME UN MOVIMENTO A RIPOSO, DI INTENSA VIRTUALITÁ.
Tiempo Muerto. Humberto Chávez Mayól, 2004

La Biblioteca Social Reconstruir – BSR – fu fondata nel 1978 a Città del Messico da Ricardo Mestre Ventura, un anarchico veterano della guerra civile spagnola. Nel 1980 fu aperta al pubblico e da allora è diventata la più grande risorsa di testi anarchici dell’America Latina. Nel luglio del 2009, a seguito di un ordine di confisca, i locali della biblioteca – e quindi anche i libri – furono messi sotto sequestro. Grazie a un intervento tempestivo di un fronte comune di frequentatori della biblioteca, si riuscì a trasportare la collezione fuori dagli edifici confiscati. Da allora più di cinquemila libri sono immagazzinati in un piccolo appartamento a Città del Messico, chiusi dentro a scatoloni.
Tiempo Muerto è un progetto itinerante che si pone come obiettivo l’acquisto di un nuovo spazio per la Biblioteca Social Reconstruir rendendola così nuovamente accessibile al pubblico. Una delle idee di base del progetto è di deviare denaro dal mondo dell’arte per finanziare l’iniziativa. Le tappe in programma sono attualmente due: la prima allo Studio Gennai di Pisa e la seconda al Kunstraum di Monaco di Baviera, Germania, tra agosto e settembre 2012.
Nei giorni precedenti all’apertura della mostra lo Studio Gennai di Pisa sarà luogo di collaborazione, creazione e produzione. Dalla cooperazione tra Juan Pablo Macías e il gruppo Musicale Les Anarchistes di Carrara è prevista la produzione di un brano musicale su nastro a bobina che, in una seconda tappa, verrà inciso su 1000 vinili. Lo stock dei vinili è concepito come una scultura il quale profitto si divide in percentuali onorifiche per l’artista, la galleria, la produzione e la maggior parte per l’acquisto del locale. Le pareti della galleria, incise con lo stesso testo adottato nel brano musicale, diventeranno un luogo di proclamazione dei criteri anarchici legati alle teorie di ridistribuzione della proprietà tratti da “Problems of the hour in nine brief studies” di Albert Kimsey Owen (1848-1916), ingegnere, riformatore utopico e fondatore di Topolobampo, in Sinaloa, Messico, comunità ideale basata sui principi anarchici della “Integral Co-operation”.
Con Stop 1: Produzione, Inscrizione e Desiderio, si mette quindi in moto un meccanismo creativo ed economico che ha come obiettivo finale la realizzazione di un desiderio comune, il raggiungimento dell’obbiettivo. Dopo il periodo di occupazione e produzione, la galleria aprirà le porte ai visitatori. Il risultato della collaborazione tra gli artisti sarà quindi visitabile dal pubblico come mostra insieme alla documentazione retrospettiva degli eventi legati alla Biblioteca Social Reconstruir.
Lo sviluppo del progetto verrà documentato regolarmente sul giornale Tiempo Muerto.

“La dichiarazione di voler acquistare uno spazio per la BSR a Città del Messico potrebbe apparire quasi un intento suicida, e forse lo è, ma accettare di farsi intimorire da 30.000 Euro, il costo di un locale a Città del Messico, equivale ad accettare il fatto che il denaro possa essere accumulato solo con il furto perpetrato da grandi stati e corporazioni attraverso l’acquisto di merci non atte a soddisfare bisogni primordiali. Chi può dire che il preservare una delle più grandi biblioteche specializzate in anarchismo non sia di primaria importanza?” Juan Pablo Macías, febbraio 2012

Juan Pablo Macías. Il lavoro di Juan Pablo Macías (1974) esplora la relazione tra sistema da rappresentazione e affettività. Le sue azioni, gli interventi, il lavoro sugli archivi funzionano come transiti affettivi che abbandonano il discorso come via per strutturare formalmente e concettualmente il linguaggio; scegliendo, invece, un programma di azioni che operano direttamente sul corpo biologico, sociale ed economico. Il suo lavoro è stato esposto in importanti musei d’arte in Messico e in tutto il mondo. In Messico ha esibito nel Museo de Arte Universitario – MUAC; Museo de Arte Moderna, Museo Carrillo Gil. Attualmente sta preparando una mostra personale per il Museo Universitario de Ciencias y Artes – MUCA Roma a Città del Messico. All’estero ha esposto nel Centro Nazionale di Mosca per l’Arte Contemporanea (NCCA), nel Musée d’Art Contemporain du Val-de-Marne a Parigi; Playspace Gallery di San Francisco; P74 Gallery di Lubiana; Fondazione Antonio Ratti e Assab One in Italia, Künstlerhaus Bethanien a Berlino; an artist-run-space “Uma Certa Falta de Coerência” in Porto, Portogallo. Il suo lavoro è stato presentato nella mostra itinerante Emergency Biennale in occasione della 10 ° Biennale di Istanbul, e questo 2012 Marzo nel Musée d’Art Moderne de la Ville de Paris in una mostra dal titolo Resisting the Present: Mexico 2000-2012. Ad agosto-settembre 2012 esporrà con una personale nell’ambito della sommer residency al Kunstraum di Monaco di Baviera, Germania.

Les Anarchistes esplodono improvvisamente a Carrara nel 2001. Il loro primo album “Figli di origine oscura” vince il Premio Nazionale Piero Ciampi come miglior disco dell’anno. Seguono “La musica nelle strade” registrato in parte nel carcere di Volterra nel 2005 e “Pietro Gori” nel 2008. Hanno collaborato tra gli altri con Raiz, Antonello Salis, Giovanna Marini, Tuxedo Moon, Compagnia della Fortezza, Armando Punzo, Moni Ovadia, Petra Magoni e Pippo Delbono per il quale hanno scritto parte della colonna sonora per il film “Amore carne” presentato al Festival del Cinema di Venezia.



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